Le parole tra noi leggere

Il tema della XXXVII edizione

 È un romanzo di Lalla Romano, che ebbe molto successo, è stato molto amato e molto discusso e oggi riprende vita proprio a Torino attraverso questo titolo, che è anche un verso di Eugenio Montale. Riguarda, dal punto di vista letterario, la possibilità di una verità poetica, ma evoca da ogni lato un sentimento più vasto, quello per l’incontro: il tentativo ostinato e allegro di entrare in contatto con il “noi”, usando le parole per conoscere, raccontare, offrendo uno spazio di dialogo sull’arte ma anche su tutto quello che succede, che riguarda il mondo e quindi ci riguarda. Questo Salone omaggia le parole e la particolare materia di cui sono fatte: leggera, precisa, preziosa.

 

Annalena Benini - direttrice editoriale del Salone del Libro

L’illustrazione di Benedetta Fasson racconta un momento di intimità: due figure si abbracciano in un’atmosfera calda e raccolta. Chi sono? Amanti, amici, fratelli, madre e figlio? Non importa, davvero. Conta solo ciò che trasmettono con quest’opera: il valore universale della connessione e della condivisione. L’ambientazione è semplice e accogliente, un salotto che fa casa, fa rifugio. È un posto dove ci si sente liberi di essere se stessi, lontani dal giudizio. Questa atmosfera familiare è evocata anche dai colori caldi e dai dettagli: un tappeto con motivi floreali vivaci, il tessuto della poltrona. In questo spazio, le parole scorrono. A volte sono profonde, a volte leggere, sempre capaci di costruire un legame, di creare intimità e accoglienza. 

Le parole possono essere potenti e delicate, possono portarti dalla disperazione più cupa alla gioia più grande. In questa illustrazione si intrecciano nei dettagli: sono lì, nel tessuto della poltrona, in una citazione del libro di Lalla Romano, Le parole tra noi leggere. E poi c’è la leggerezza: è difficile raggiungerla, mantenerla. Siamo umani, con i nostri pensieri, conflitti, esperienze. Viviamo in un mondo veloce, che ci stimola, ci riempie di risorse ma a volte ce le consuma. Ci fa sentire piccoli. E per combattere questa sensazione, creiamo luoghi. Li costruiamo con i mattoni o con l’immaginazione, li arrediamo per somigliarsi, per accogliere chi vogliamo. Li creiamo attraverso una storia, un disegno, una parola. E questi luoghi diventano reali o fantastici, poco importa. Quello che conta è che, attraverso i luoghi, troviamo condivisione – e in fondo, è questo l’insieme che ci tiene uniti. 

Il Salone del Libro invita lettrici e lettori a tornare ad abitare questo spazio, dove le parole creano connessione e intimità.

 

Foto di [Nome Autore]

Io non scrivo affatto per dare notizie sulla mia vita: però la mia vita è tutto quello che ho, è me stessa.

Lalla Romano, "Le parole tra noi leggere", 1969

Benedetta Fasson

Illustratrice e animatrice, collabora con realtà diverse, da pubblicità per piccole e grandi aziende, a progetti culturali e artistici. Tra i suoi lavori più importanti ci sono il teaser per L’Immaginaria Animated Film Festival 2021, il cortometraggio animato Reckoning with Refugeedom per il Journeys Festival International (UK) e il progetto animato realizzato insieme al collettivo Calico Jack per il docufilm Enigma Rol di Anselma Dell’Olio. Sempre con Calico Jack, ha partecipato a diversi progetti di animazione. Ha anche partecipato al progetto editoriale dell’album di Fulminacci, prodotto da Maciste Dischi. Le sue collaborazioni editoriali includono lavori per Snaporaz, Scomodo Magazine e Review, la rivista mensile del Foglio.