Le parole tra noi leggere evoca la possibilità di un incontro, il tentativo di aprirsi e conoscersi attraverso le parole. Sono moltissimi gli appuntamenti di questa edizione: spazi di dialogo, di ascolto per spalancare finestre sul mondo attraverso la lettura. Ad aprire questo palinsesto per viaggiare nelle sale del Lingotto sarà la lezione inaugurale di Yasmina Reza, che in un secondo momento al Salone presenterà anche il suo ultimo libro, La vita normale (Adelphi).
Dall’Asia, e più precisamente dal Giappone, arriverà Rie Qudan, che porterà Tokyo Sympathy Tower (L’Ippocampo Edizioni), romanzo distopico e caso letterario, perché alcune frasi sono state composte con ChatGPT; ci sarà anche Kim Ho-Yeon, il più famoso scrittore “feel good” coreano, a parlare del suo ultimo, commovente libro, Rivali in amore (Salani), e lo scrittore di fantascienza cinese Chen Qiufan con Il Tao delle macchine (Luiss University Press).
Quest’anno particolare spazio sarà dato alle voci dal Medio Oriente: dalla Palestina arrivano Adania Shibli, una tra le più importanti scrittrici di lingua araba, finalista al National Book Award e all’International Booker Prize, che presenterà il suo esordio Sensi, appena uscito in Italia per La Nave di Teseo; la scrittrice e giornalista Azem Ibtisam (hopefulmonster); e Ziad Khaddash, scrittore e insegnante palestinese con Le ferite ci raccontano (Emuse), un ritratto vivido della realtà quotidiana in Cisgiordania. Ci sarà anche Etgar Keret, popolare autore israeliano e uno dei maestri più acclamati del racconto breve, per parlare di Correzione automatica, (Feltrinelli), trentatré racconti surrealisti, stravaganti e divertenti. Da Israele arriva anche lo scrittore, traduttore e drammaturgo Roy Chen, pubblicato in Italia da Giuntina, con il suo ultimo romanzo Il grande frastuono.
Saranno numerosi gli eventi con ospiti arrivati dal continente americano. In particolare, dagli Stati Uniti: Scott Turow, tra i nomi più amati dal pubblico del Salone, e scrittore di bestseller che hanno ispirato produzioni cinematografiche, porterà il suo ultimo legal thriller in uscita a fine aprile, Presunto colpevole (Mondadori); torna al Salone CJ Leede, con Estasi americana (Mercurio), Jane Smiley presenterà L’età del disincanto (La Nuova Frontiera), un’intensa storia famigliare, e Shalom Auslander (Guanda) Feh, il suo nuovo, esilarante romanzo; Brian Evenson, vincitore di tre Shirley Jackson Awards e dell’International Horror Guild Award, parlerà con Vanni Santoni del suo ultimo libro, Il padre della menzogna (nottetempo); arrivano anche Michael Bible (Adelphi), Walter Mosley (21lettere) e l’economista Deirdre McCloskey con la sua trilogia sulla borghesia (Silvio Berlusconi editore). L’autrice americana di bestseller Lauren Roberts porterà il suo Fearless. Coraggio e destino (Newton Compton).
Dall’America latina ci saranno invece il cileno Andrés Montero (Edicola ediciones) e Carla Madeira (Fazi), l’autrice più letta di tutto il Brasile.
In un momento in cui si ragiona molto sul significato e sul valore dell’Europa, al Salone moltissimi scrittori e scrittrici europei testimonieranno la ricchezza letteraria di questo continente. Dalla Svizzera torna anche quest’anno un autore amatissimo, scrittore di bestseller tradotti in quaranta lingue, lo svizzero Joël Dicker, con il suo nuovo libro, La catastrofica visita allo zoo (La Nave di Teseo). Mircea Cărtărescu, il grande romanziere romeno che dà voce a miti, testi sacri e leggende che hanno plasmato il nostro mondo, porterà Theodoros (il Saggiatore): la storia di un uomo che ha sfidato se stesso e Dio in nome del suo destino. Dalla Bulgaria arriva Georgi Gospodinov (Voland), dalla Spagna Ángeles Caso (Marcos y Marcos) e da Lisbona il giornalista capoverdiano Joaquim Arena (Besa Muci); torna in Italia la scrittrice e accademica albanese Lea Ypi, con una nuova raccolta di saggi sui temi dell’immigrazione, cittadinanza e giustizia sociale (Feltrinelli). L’irlandese Paul Murray presenterà Il giorno dell’ape (Einaudi), il libro dell’anno per il New York Times, il Guardian e il Washington Post. Saranno presenti, arrivando dal Regno Unito, Shon Faye, autrice di Amore in esilio (Atlantide), un libro radicale sull’amore e la transizione di genere; Colwill Brown con Noi bei pezzi di carne (Sellerio), un esordio irresistibile e un ritratto esplosivo dell’amicizia tra adolescenti, con delle atmosfere da Trainspotting; ci saranno anche Hadley Freeman, autrice di Brave ragazze (66thand2nd) e Ali Millar, autrice di Ava Anna Ada (Sur), in dialogo con Jonathan Bazzi.
Dalla Francia arriverà l’attore Jean Reno, protagonista di film come Léon e Il Codice Da Vinci, che presenterà il suo romanzo d’esordio, Emma (Longanesi); ma anche Pierre Adrian (Atlantide), con un libro su Cesare Pavese, Nicolas Mathieu (Marsilio) in dialogo con Rosella Postorino, Blandine Rinkel (Edizioni Clichy), Étienne Kern (L’Orma) e Mélissa Da Costa (Rizzoli). Dalla Germania, con il supporto del Goethe-Institut, saranno presenti anche la giornalista Christiane Hoffmann, con un’opera letteraria intensa, tra romanzo e saggio, che racconta l’esodo traumatico della famiglia d’origine costretta ad abbandonare tutto dall’avanzata dell’Armata Rossa, Tutto ciò che non ricordiamo. Sulle orme di mio padre in fuga (Exorma); la coppia di scrittori di fantascienza Angela e Karlheinz Steinmüller, con la ristampa di uno dei più importanti romanzi di fantascienza della ex Germania Est, Andymon e l’utopia (Del Vecchio Editore). La scrittrice ungherese naturalizzata tedesca Terézia Mora presenterà La metà della vita (Gramma Feltrinelli), un romanzo accolto in Germania con grande calore sia dalla critica sia dal pubblico. Ci saranno il polacco Mikołaj Łoziński, per raccontare la vita allegra, a volte grottesca e tragica, di una famiglia di ebrei polacchi prima di andare incontro alla Shoah, nel suo Gli Stramer (Bottega Errante); la finlandese Iida Turpeinen, a presentare L’ultima sirena finlandese (Neri pozza), un caso editoriale, che ha raccontato una specie animale, la ritina di Steller, estintasi 27 anni dopo la sua scoperta; l’olandese Charlotte Van De Broeck (il Saggiatore) con il suo romanzo sul pericoloso rapporto tra gli architetti e la loro opera; e l’islandese Guðrún Eva Mínervudóttir, che torna con Reykjavík, amore, (Iperborea), un libro composto da cinque microromanzi con cinque donne protagoniste, dalla più giovane alla più anziana, come se insieme descrivessero una vita intera.
Da molti anni il Salone Internazionale del Libro in collaborazione con la Regione Piemonte cura il ciclo di incontri Lingua Madre, un palinsesto di eventi con autrici e autori in cui emergono nella produzione letteraria o nella biografia le loro identità ibride e plurali. Gli incontri si tengono nell’Arena Piemonte e quest’anno saranno ospiti Ananda Devi, scrittrice mauriziana che scrive in francese tra le voci più acclamate della letteratura africana contemporanea, che presenterà Il sari verde (Utopia); la scrittrice italo romena Irina Turcanu, invitata dalla Romania per parlare di Manca il sole ma si sta bene lo stesso (Marsilio); Amal Oursana, medico agopuntrice e esperta di sufismo, cresciuta tra Marocco, Francia e Italia, presenterà il suo esordio, Il segreto del nome (Capovolte).